A noi viene automatico chiamarla “La Roulotte”, ma in realtà Alessandra per scegliere il nome COMUNQUE ci aveva dedicato tempo.
Il senso è un po' come dire comunque vada, qui ti potrai un po' “svaccare”.
Perchè quel rimorchio da campeggio parcheggiato nel giardino, con le sedie a sdraio modello riviera adriatica anni '80 intorno, è un angolo di libertà su un viale molto turistico ma anche trafficato e rumoroso.
Onestamente, che l'idea avesse così successo non se lo aspettava neanche lei. Che inizialmente, quella roulotte l'aveva comprata per offrire street food vegano e non certo per tenerla parcheggiata stabilmente in giardino.
Poi.... Anche il pragmatismo conta.
E col senno di poi, con già quasi una decina di stagioni di lavoro alle spalle, una pensata così nell'unico (o quasi) spazio verde sul viale è stata davvero geniale.
Chiunque passi sul viale gira la testa e si sorprende per quello che vede.
Tutta farina del sacco di Alessandra.
Anzi, la famiglia un po' l'ha anche subita questa scelta. I primi anni ai più sembrava quasi che si fosse avviato un bar indipendente dall'hotel nel giardino privato del Brione.
Il che non è che desse particolari problemi, ma insomma ci pareva assurdo che il servizio dell'hotel fosse quasi in concorrenza con il Comunque.
Con il tempo per fortuna non è cambiato l'appeal per quelle lucette chic che sembrano un cielo stellato, la selezione di gin tonic che ai tempi era qualcosa che nessuno offriva. Le patatine fritte e i falafel da pucciare nella maionese vegana aromatizzata alla paprika...
E' cambiata la sinergia con l'albergo.
Oggi la roulotte è percepita dai nostri ospiti anche come un prezioso e gradito servizio dell'hotel.
Unico.
Come “unica” era la vasca dei pesci con le ninfee che c'era prima, quando il giardino era “solo” bello da vedere ma che rendeva tanto orgoglioso Carlo.
