Essere lungimiranti non è sempre facile. O possibile.
Quando nel 2019 abbiamo rinnovato il Bar e parte della zona reception, in famiglia avevamo idee discordanti. Alessandra aveva pianificato per mesi di costruire un locale "esterno", magari da tenere aperto tutto l'anno staccandosi dalle esigenze dell'albergo. Aveva raccolto bellissimi progetti ma non se ne fece nulla.
Ormai l'iter della ristrutturazione era partito, il rifacimento di quella zona era comunque un'esigenza e in corso d'opera abbiamo virato verso una nuova strada.
Di fatto, quella "vecchia". Aprire più possibile lo spazio, favorire il comfort degli ospiti dell'hotel in modo che trovassero in questa nuova area un qualcosa che assomigliasse sia ad un salotto che ad una piazza. Ringiovanire la nostra immagine in vetrina, perchè affacciata sul viale principale.
Il classico Open Space, insomma. Entrata, reception, bar, poltroncine, corridoio e via diretti in camera o in piscina senza dover aprire porte o passare da angoli bui.
Fortunatamente abbiamo potuto fare affidamento su uno dei progetti di Alessandra, rivisto ma comunque mantenendo un'idea su cui l'arredatore aveva già investito ore di lavoro. Peraltro, lo stesso arredatore a cui ci siamo affidati quest anno per le camere Oliva.
Inevitabilmente però qualcosa è stato ignorato. Per la fretta, forse anche per scarsa chiarezza di idee.
Al netto di qualche limite operativo del bellissimo nuovo banco bar, ma queste sono cose che forse accadono spesso quando si fa un lavoro "nuovo", quello a cui non abbiamo pensato è che vetri e veranda non fossero perfettamente adatti per quello che poi è diventato il nostro Bar oggi.
Il cuore pulsante dell'Hotel, dal quale passano tutti i nostri ospiti più volte al giorno (proprio come una piazza) e dove nelle ore di relax molti si fermano per un aperitivo, un caffè, una scrollata di social dal telefono aspettando moglie o amico che sta scendendo dalla camera (salotto).
La veranda sul giardino non l'abbiamo fatta arredare dagli stessi dell'interno, ma ci siamo arrangiati noi comprando delle poltroncine che ci sembrava potessero stare bene.
Non abbiamo pensato ad un'illuminazione esterna in sintonia con quella del bar, ne fatto alcun ragionamento mirato su come scegliere il verde più funzionale alla fruizione del bar e della veranda.
MORALE, il lavoro è venuto benissimo ma oggi che lo spazio sta iniziando a sfruttare le sue potenzialità ci troviamo frenati da qualche limite.
Intanto, molti ospiti non sanno da dove si entra. Nonostante le aperture dal giardino o le grandi vetrate scorrevoli.
Immaginiamo perchè il riflesso del vetro oscurato non fa vedere dentro.
Poi, sempre per esempio, non riusciamo ad offrire un adeguato servizio di bistrot a pranzo perchè sui tavoli bassi è difficile mangiare.
Oltre che per il caldo soffocante, che i due ombrelloni (che non coprono tutta la terrazza) non mitigano.
Sembra che ci stiamo lamentando.
NO, anzi siamo orgogliosi di questo spazio apprezzato da tutti e che alla fine è anche l'area più verde di tutto il Viale Rovereto.
Ma alle lacune prima o poi dovremo rimediare. Perchè questo nostro secondo "Polmone Verde" può veramente diventare un valore aggiunto per chi sceglie di venire in vacanza al Brione.